Luigi Bartolini, Fonte S. Gennaro acquerellata

Fonte S. Gennaro 1932


Acquaforte acquerellata, secondo stato. Lastra mm. 230x190.  Tiratura a matita in basso a sinistra 4/20. Firma a matita in basso a destra Luigi Bartolini.
Di questo secondo stato non c’è riscontro in alcuno dei repertori consultati.
Anche questa lastra, come diverse altre, è rimasta vittima dei furibondi ripensamenti che l’artista ha nel tempo avuto nei confronti della sua copiosa opera grafica. Il primo stato di questa acquaforte titolata Fonte S. Gennaro con figure a punta a secco (cfr. i cataloghi Gli esemplari unici o rari 1952 e L’Attico-EsseArte 1983) presentava, oltre al paesaggio di Fonte San Gennaro a Macerata, due figure di donne in primo piano in basso (una, piccola, a sinistra e l’altra, più compiuta, sulla destra) incise con la punta a secco, quindi ricche di dettagli e sfumature. L’acquaforte era considerata una tra le più belle della produzione del 1932, seconda forse solo all’altra Fonte San Gennaro, premiata nel 1932 alla Mostra per il Bianco e Nero alla Galleria degli Uffizi di Firenze ex-aequo con G. Morandi e U. Boccioni (alla memoria). Orbene, dalla prima bella versione, Bartolini ha cancellato la figura di destra sostituendola con un ramo di calle. Con un fitto tratteggio, poi, ha ricoperto la seconda figura femminile di sinistra e tutta la vegetazione boschiva che incorniciava la composizione lasciando solo intravvedere la vasca della Fonte con ai bordi due lavandaie e una ragazza che si lava le gambe e, al centro, una ragazza nuda che si bagna. L’immagine così ridotta dà l’impressione di qualcuno che si apre uno spiraglio nella vegetazione per spiare ciò che avviene nella radura antistante.

Da Luigi Ficacci, prefazione al catalogo Luigi Bartolini alla Calcografia, De Luca 1997:
“…E’ un duro passaggio quello … tra il primo stato, impeccabile, … ed il secondo stato, violentato dalla voglia della riscrittura, dall’invasione dello schizzo, del disegno furioso, che riempie i bianchi: ma un passaggio essenziale, nel sopravvenire del tempo. L’aspro, sgraziato secondo stato, rende antico, ottocentesco, accademico il primo.
Se, all’interno di se stesso, il tempio dell’Accademia è stato davvero chiuso da Bartolini, bisogna seguire la sua irrequietezza, la sua infinita insoddisfazione, nella inesausta compresenza della sua opera, del suo ‘correggere’ le proprie opere, fino ai devastanti vandalismi col pennarello dell’ultimo anno, fino alla distruzione degli ultimi giorni”.


BIBLIOGRAFIA

1951 C.A. Petrucci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma, n. 368, primo stato (Fonte S. Gennaro, con ragazze una delle quali si lava le gambe; in primo piano figure a punta secca e.u.)
1952 L. Bartolini, Gli esemplari unici o rari, Editore Gherardo Casini Roma pag. 91, primo stato (Fonte S. Gennaro con figure a punta a secco, mm. 230x190)
1962 G. Ronci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma, n. 368, primo stato (Fonte S. Gennaro, con ragazze una delle quali si lava le gambe; in primo piano figure a punta secca e.u.
1983 Luigi Bartolini incisore all’acquaforte, L’attico-EsseArte Roma n. 44, primo stato (Fonte S. Gennaro, mm. 267x190)
1972 C. Barsanti, Catalogo aggiornato dell’Opera Grafica di Luigi Bartolini, Galleria Marino Roma, n. 414 , primo stato (Fonte San Gennaro, con ragazza che si lava le gambe, figure a puntasecca)
2020 G. Appella, Luigi Bartolini. Linee di libertà - Accademia di Belle Arti di Roma - De Luca Editore pag. 31


ESPOSIZIONI

1932 Firenze, Galleria degli uffizi
1935 Roma, II Quadriennale d’Arte
1950 Lugano, Villa Ciani
1954 Bari, Mostra Galleria Niccolò Piccinni
1962 Torino, Galleria Narciso
1962 Bologna, Nuova Galleria
1968/69 Firenze, Mostra Internazionale della Grafica