Luigi Bartolini, Acquaforte, Zingare sul Passirio

Zingare sul Passirio 1937


Acquaforte. Lastra mm. 248x304. Titolo a matita in basso a sinistra Zingare sul Passirio. Tiratura a matita in basso al centro 2/3. Firma a matita in basso a destra Luigi Bartolini.
Timbro con inchiostro blu all'angolo inferiore destro: Rara.
Altri titoli: Zingare a Marlengo; Zingare al Ponte di Marlengo; Ragazze zingare sul Passirio; Ponte a Marlengo con figure; Fonte di campagna con ragazze; Donne lungo il Passirio.

BIBLIOGRAFIA

1952 L. Bartolini, Gli esemplari unici o rari, Editore Gherardo Casini Roma, pag. 211 (datata 1950, che in realtà è la data del taglio della lastra)
1972 C. Barsanti, Catalogo aggiornato dell’Opera Grafica di Luigi Bartolini, Galleria Marino Roma, n. 1223
riprodotta a pag. 28 n. 37 (datata 1950, che in realtà è la data del taglio della lastra)
1998 N. Micieli. Mino Rosi e Luigi Bartolini. Un sodalizio intellettuale, Fondazione Cassa di Risparmio Volterra, n. 70
1998 A. Tosi - Bartolini, Le incisioni della Collezione Timpanaro, Olschki Firenze, n. 91

NOTE

Nel 1950 Bartolini ha tagliato la lastra recuperandone due frammenti distinti – i due gruppi di donne della parte inferiore – che sono stati stampati in pochi esemplari: 4 o 5 ogni frammento.
I due frammenti sono stati titolati: parte destra Sul Bagnasciuga mm. 95x187; parte sinistra Donne al fiume mm. 95x91.
Il presente esemplare è numerato 2/3 come l’esemplare della collezione Timpanaro al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe dell’Università di Pisa. Nella vasta produzione incisoria di Bartolini è accaduto altre volte di trovare, soprattutto tra le acqueforti più rare, due esemplari dello stesso soggetto con la medesima numerazione.
Un caso simile è accaduto anche per la Storia del Martin pescatore. A questo proposito riportiamo di seguito una lettera all’artista del grande collezionista e amico di Bartolini Sebastiano Timpanaro datata 11.12.1936 riferita proprio a un esemplare del Martin pescatore, pubblicata sul Catalogo Olschki del 1998:
“Caro Bartolini. Avrai già saputo che Montale ha ricevuto il bel Martin Pescatore e che è molto contento. Ti voglio però comunicare, a titolo di cronaca, una piccola circostanza. Nella copia di Montale c’è un 5/5 come nella mia, a quanto mi dice lui (io non ho visto la sua copia). Probabilmente la mia copia dev’essere la quinta e quella di Montale la quarta. Oppure le copie sono sei.
Tu veramente mi avevi scritto che una copia l’ha il Ministero, una Meroni, una un visitatore della Biennale, una è ai Sindacati.
Con la mia copia e con quella di Montale arriveremmo a sei. Può darsi però che, scrivendo Sindacati, tu intendessi alludere alla copia di Montale. Per me, lo ripeto (e credo anche per Montale e chi non abbia il feticismo della rarità) l’importante è che la copia sia bella. Se tu domani potessi rifare anche molte copie del Martin Pescatore non per questo la mia copia sarebbe meno bella. Potrebbe diminuire il suo valore commerciale, non quello artistico, che è il solo che conta per me (…)”