Giovanni Fattori, la filigrana rivelatrice

di Dario Palma


C’è una “filigrana rivelatrice” nelle acqueforti di Giovanni Fattori: la filigrana della carta UMBRIA ITALIA con il disegno di una Corona Merlata. Perché rivelatrice? Perché fa luce su un grande equivoco che ha caratterizzato l’attribuzione (e il commercio) di una parte considerevole delle incisioni del grande artista livornese, caposcuola dei Macchiaioli.
Le acqueforti di Giovanni Fattori hanno, nel corso del Novecento, generato tra studiosi e mercanti d’arte, differenti opinioni sulla definizione di “coeve” o “postume”, stampate cioè con l’artista ancora in vita oppure dopo la sua morte. La maggiore - e più interessante - controversia riguarda le acqueforti stampate su carta di Fabriano che presenta la filigrana con la scritta UMBRIA ITALIA sovrastata da una Corona Merlata. Questa pregevole carta a mano è stata utilizzata per la tiratura cosiddetta “del Centenario”. Nel 1925 infatti, ricorrendo il centenario della nascita dell’artista, Giovanni Malesci, allievo prediletto ed erede universale di Fattori, donò allo Stato, con un deposito presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, 164 lastre originali (alcune delle quali incise anche al verso ma solo due in buone condizioni) che vennero impiegate per una tiratura presso l’editore Benaglia di Firenze.


La stampa venne effettuata su carta Fabriano con due filigrane: la prima (fig. 1) su un angolo con la scritta UMBRIA ITALIA sovrastata

da una corona merlata e la seconda sull’angolo opposto con un doppio ovale con inscritta una sigla disegnata, descritta dagli studiosi come CP oppure come CPO (Fig. 2). Oltre alle due filigrane, le stampe della tiratura del Centenario riportavano, subito sotto l’impronta della lastra, sulla destra, un piccolo timbro a secco recante la scritta CENTENARIO GIO. FATTORI 1925 (Fig. 3): questo aiutava a individuare immediatamente le acqueforti stampate per quella tiratura. Bisogna precisare che oltre alle 50 serie, furono tirati anche alcuni esemplari non ufficiali, sulla stessa carta ma non recanti il timbro a secco. Ma la presenza di entrambe le filigrane consentiva di datare questi fogli al 1925, oppure come postumi.
La carta Umbria venne prodotta dalle Cartiere Miliani Fabriano anche con una diversa seconda filigrana: nel primo angolo, sempre la scritta UMBRIA ITALIA sovrastata dalla Corona Merlata, nell’angolo opposto, la scritta PM FABRIANO (Fig. 1a). Probabilmente questo particolare ha indotto studiosi e mercanti a ipotizzare che la produzione di questa versione della carta Umbria fosse di diversi anni precedente a quella usata per il Centenario di Fattori. Infatti, soprattutto nella seconda metà del Novecento, numerosi esemplari delle acqueforti dell’artista con queste filigrane sono state messe in commercio e vendute come “coeve”. Evidentemente però nessuno si era premurato di chiedere “alla fonte” informazioni sulla produzione di questa carta, cioè direttamente alle Cartiere Miliani di Fabriano.
Oggi le Cartiere Miliani, acquisite nel 2002 dal gruppo di Cartiere Fedrigoni, sono diventate parte della  Fondazione Fedrigoni,  in cui è confluito il notevole patrimonio archivistico delle Cartiere e, insieme al Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, sono un importante riferimento per gli studiosi di tutto il mondo.
E’ proprio grazie questa Fondazione che siamo riusciti a fare chiarezza sulle acqueforti di Fattori su Carta Umbria. La produzione di questa carta è iniziata nel 1915 e due listini prezzi (1915 e 1916) ne riportano colori e formati.

Nella Figura 4 riproduciamo il listino del 1916 che riporta i tre formati, i due colori (bianco e gialletto) e i prezzi per le risme da 1000

fogli.

Tutte le acqueforti di Giovanni Fattori stampate su Carta UMBRIA ITALIA sono quindi da considerarsi postume e non coeve.

Il loro valore commerciale, quindi, è notevolmente inferiore a quello delle acqueforti stampate con Fattori ancora in vita. Ma anche il loro valore artistico è ben diverso: è infatti noto che Fattori personalizzasse le sue stampe con particolari tecniche manuali che ne accentuavano o diminuivano l’inchiostrazione, talvolta imprimendo all’acquaforte una “velatura” che l’avvicinava a un esemplare pittorico.
L’archivio della Fondazione Fedrigoni ci ha anche chiarito un altro equivoco: il significato della sigla contenuta nella filigrana ovale del Centenario. Le lettere esatte sono JPCo, che sono il monogramma della Japan Paper Company (Fig. 5), la principale rivenditrice - soprattutto all'estero - delle carte prodotte dalle Cartiere Miliani nella prima metà del Novecento. La carta UMBRIA ITALIA utilizzata per la tiratura del Centenario di Fattori non è quindi stata appositamente prodotta per la ricorrenza ma era probabilmente una partita destinata all’esportazione.
Un ultimo dettaglio: nel 1949 la filigrana della carta è stata leggermente modificata non tanto nella scritta, quanto nella forma della corona merlata (Fig. 6).