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Luigi Bartolini, La buona notte 1934 primo stato
Luigi Bartolini, La buona notte 1934 primo stato
Acquaforte, primo stato. Lastra mm. 135x245. Foglio mm 235x305, carta a mano forte leggera. Firma e data incise in lastra. Titolo a matita in basso a sinistra La buona notte. Firma a matita in basso a destra Luigi Bartolini. Timbro a inchiostro blu sul margine del foglio in basso a destra Rara.
Luigi Bartolini, La buona notte 1934 secondo stato
Luigi Bartolini, La buona notte 1934 secondo stato
Acquaforte Acquatinta, secondo stato. Lastra mm. 135x245. Foglio mm 252x358, carta a mano pesante. Firma e data incise in lastra. Titolo a matita in basso a sinistra La buona notte. Tiratura a matita in basso al centro 12/50. Firma a matita in basso a destra Luigi Bartolini.
Rispetto al primo stato, il rado tratteggio dello sfondo è stato ampiamente infittito tanto da apparire quasi nero compatto: ad un esame accurato però, la trama compare in tutta la sua finezza, nonostante la granitura e il successivo passaggio all’acquatinta. Una figura di secondo piano che giaceva accanto alla principale è stata inglobata da quel tratteggio che però ne conserva la traccia.
Luigi Bartolini, La buona notte 1934 dedicata
Luigi Bartolini, La buona notte 1934 dedicata
Altro esemplare all’acquatinta, secondo stato, molto raro prima della numerazione. Foglio mm.180x365. Dedica e firma a matita in basso a destra all’amico Pelandi L. Bartolini.
In questo esemplare il passaggio all’acquatinta ha intensificato il fondo che appare con un nero compatto.
BIBLIOGRAFIA
1936 G. Marchiori, Luigi Bartolini - Edizioni Hoepli Milano, Tav. XXI (2° stato)
1951 C.A. Petrucci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma, n. 428 (2° stato); n. 481 – 482 (1° stato)
1952 L. Bartolini, Gli esemplari unici o rari, Editore Gherardo Casini Roma, pag. 113 (2° stato)
1959 M. Severini, La Collezione Sebastiano Timpanaro nel Gabinetto Disegni e Stampe dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Pisa, Neri Pozza, Venezia, n. 534 (2° stato)
1962 G. Ronci, Le incisioni di Luigi Bartolini, Calcografia Nazionale Roma, n. 428 (2° stato); n. 481 – 482 (1° stato)
1967 G. Marchiori, Storia di una vita nelle incisioni di Luigi Bartolini, Gradisca d’Isonzo, Tav. 15 (2° stato)
1972 C. Barsanti, Catalogo ragionato dell’opera grafica di Luigi Bartolini, Galleria Marino Roma, n. 489 ( 1° stato); n. 490 (2° stato)
1980 Catalogo Studio Le Immagini Torino, n. 6
1987 Catalogo Mostra Antologica Palau Mare, Barcellona
1997 Luigi Ficacci. Luigi Bartolini alla Calcografia. Urbino, Palazzo Ducale. Edizioni De Luca, n. 114
1998 N. Micieli, Le incisioni di Luigi Bartolini nella Collezione Rosi, Volterra, Fondazione Cassa di Risparmio, n. 47 (2° stato)
1998 Bartolini, Le incisioni della Collezione Timpanaro, Olschki Firenze, n. 55 (2° stato)
2015-2016, Premio Leonardo Sciascia Amateur des estampes, Il Girasole Catania, n. 4 (1° stato);
ESPOSIZIONI
1935 Roma, II Quadriennale d’Arte
1951 Roma, Mostra Calcografia
1954 Bari, Galleria Piccinni
1954 Livorno, Bottega d’Arte
1954 Bologna, Galleria Circolo di Cultura
1955 Bellinzona, Circolo di Cultura
1962 Roma, Mostra Calcografia
1967 Gradisca d’Isonzo, Sala Dante Alighieri
1980 Torino, Studio Le Immagini
1987 Barcellona, Palau Mare
1997 Roma, Calcografia Nazionale
2015 Milano, Castello Sforzesco
NOTE
Da A. Tosi, Le incisioni della Collezione Timpanaro. Olschki 1998:
Richiesta nel novembre 1936 insieme ad altre acqueforti in cambio di alcune incisioni di Fattori, La buona notte colpiva in modo particolare Timpanaro:
Mi piace in modo particolare La buona notte. E’ degna del Beato Angelico. E’ una visione casta del grande artista, da Dio che contempla la sua compagna, la sua creatura e la trova bella. Caro Bartolini, quando si fanno opere così belle bisogna dichiararsi soddisfatti, anche se si è costretti a stare a Merano, o peggio… (lettera del 28.11.1936).
Gli elogi per l’acquaforte “degna del Beato Angelico” erano ripetuti in un’altra lettera scritta a distanza di pochi giorni:
Enormemente mi piace la Buona notte. E’ un capolavoro. Può stare accanto a Fattori, a Rembrandt. Davanti a questa semplice verità, che cosa sono, mio caro Amico, i piccoli dispetti e le miseriole di cui lei tanto si rattrista? Lei è un uomo invidiabile. Continui per la sua strada. Il riconoscimento che lei si merita non tarderà a venire… (lettera del 30.11.1936)
Dedica “all’amico Pelandi”:
Luigi Pelandi 1877 – 1969. Letterato, critico d’arte, fu tra le altre cose ideatore e direttore della famosa rivista d’arte Emporium.
Da segretario di Paolo Gaffuri all’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo a fautore e sostenitore di nuove tecniche di stampa, che contribuirono a potenziare le attività editoriali nel settore artistico. Fu autore del testo Cento capolavori della Rinascenza Italiana, progettò e curò la collana L’Italia artistica, la nota rivista d’arte Emporium e diresse il periodico Bergomum, fino a revisionare il Dizionario Comanducci dei pittori italiani. Ma il suo nome resterà per sempre legato all’opera in sei volumi intitolata Passeggiando per le vie di Bergamo scomparsa, che permette di insinuarsi nei borghi di Bergamo grazie al racconto degli antichi mestieri e dei loro protagonisti oppure di quello di ricchi borghesi che con bastone e bombetta vengono ritratti nel comparto fotografico in calce ad ogni paragrafo debitamente titolato: da Borgo Canale a San Leonardo, da Pignolo a Caterina e da Palazzo alla Strada Ferdinandea. Molte le cariche onorifiche e i riconoscimenti conseguiti: segretario del Circolo Palma il Vecchio, presidente della sezione bergamasca del Nastro Azzurro, accademico dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo, medaglie d’argento (2) e di bronzo per il suo valore sul fronte italoaustriaco e d’oro per la direzione dei cantieri navali di Napoli.
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