Luigi Bartolini, Anna 1936, Acquaforte

Anna 1936


Acquaforte, primo stato. Lastra mm. 242x190. Titolo inciso in lastra. Firma e data a matita in basso a destra Luigi Bartolini 1936. Dopo aver stampato alcuni esemplari in primo stato, Bartolini ha tagliato la lastra ricavandone solo la figura a destra. Questo esemplare è stampato su carta leggera avana, probabilmente una prova tirata dallo stesso Bartolini nel suo studio.
L’acquaforte, da lastra ancora integra, è riprodotta al tratto in un quartino sciolto inserito nel libro Poesie ad Anna Stichler, Ed. Il Cavallino, Venezia 1941.
Sui repertori  che riproducono l’acquaforte ci sono discrepanze sulla datazione della lastra: Luigi Ficacci sul catalogo Bartolini alla Calcografia del 1997 la colloca tra il 1933 e il 1938; Giuseppe Marchiori sul catalogo della mostra a Gradisca d’Isonzo del 1967 la data 1933 mentre A. Tosi in Le incisioni della Collezione Timpanaro, Olschki 1998 la assegna al 1936, data indicata dallo stesso Bartolini a matita in calce al foglio inviato a Timpanaro.
(Questo foglio è stato restaurato da Caterina Manfredi, Reggio Emilia).

BIBLIOGRAFIA

1959 Catalogo Severini n. 549
1967 G. Marchiori, Storia di una vita nelle incisioni di Luigi Bartolini. Gradisca d’Isonzo n. 20
1997 L. Ficacci, Bartolini alla Calcografia n. 119
1998 Le incisioni della Collezione Timpanaro, Olschki n. 70

ESPOSIZIONI

1941 Roma, Galleria di Roma
1942 Venezia, XXII Biennale Internazionale d'Arte
1955 Bellinzona, Circolo di Cultura
1967 Gradisca d’Isonzo, Sala Dante Alighieri

NOTE

Da A. Tosi, Le incisioni della Collezione Timpanaro. Olschki 1998:
L’acquaforte veniva inviata da Bartolini (a Timpanaro, n.d.r.) nel 1937:
“L’acquaforte dell’Anna che mi hai mandato è molto bella: proprio come tu dici. Grazie. Ti manderò una delle acqueforti di Fattori che tu non hai: una delle bellissime (per me, almeno)(lettera s.d.).
Sull’esemplare inviato a Sebastiano Timpanaro nel 1937, Bartolini scrive a matita: “Esemplare unico 1936 (perché, poi, ho tagliato la lastra)”. Sotto: “Dono a Sebastiano Timpanaro: guarda come era bella la Anna, e come soave! Poi si è perduta: cadde una perla in un abisso! Luigi Bartolini”.
L’annotazione apposta da Bartolini nel corso della revisione del 1959 sotto l’esemplare della Collezione Timpanaro sembra alludere ad un secondo stato di cui però non si conoscono esemplari.